IL PROGETTO
Il progetto Quinta Parete, finanziato dal Bando Pubblico della Regione Sardegna - Culture LAB - Sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo per lo sviluppo di progetti culturali innovativi - CUP: E48D17000010007, è nato per sviluppare un’idea ambiziosa ed innovatrice; mettere in relazione due realtà museali della Sardegna che distano circa 170 km di distanza e rappresentano i due capi estremi di un percorso ideale che attraversa la Sardegna e ne racconta la storia e le tradizioni più autentiche e più originali.
Il nostro primo pensiero è stato quello di costruire un filo che legasse le due estremità di questo progetto attraverso una lettura dei contenuti rivolta non tanto agli adulti tout court, ma con uno sguardo attento ai bambini mai abbastanza coinvolti dalle varie attività museali.
Il tutto partiva dalla constatazione che il museo è rivolto al passato, chiuso nelle sue quattro pareti: l'osservazione, la catalogazione, la memorizzazione, la riproduzione; queste pareti proteggono, conservano e tutelano reperti e preziosità appartenenti alla storia di una comunità; li presentano come oggetti inanimati che per essere raccontati necessitano di didascalie, di supporti audiovisivi e multimediali interni al museo e del lavoro generoso e professionale delle proprie guide.
In tal senso sia nel Museo MudA di Las Plassas, sia in quello delle Maschere Mediterranee di Mamoiada tanto è stato fatto per rendere affascinanti e fruibili le testimonianze del passato. I proponenti ritengono che non tutte le possibilità di narrazione del territorio, delle sue tradizioni e della sua storia, siano state esplorate.
È per questo motivo che abbiamo pensato di ex-porre tutto questo patrimonio culturale attraverso un progetto “la quinta parete”, quella della creatività che rende nuove tutte le cose e consente ai beni culturali di diventare altro attraverso l'arte della narrazione declinata in tutte le sue possibilità espressive.
I due musei oggetto dell'iniziativa erano già integrati e connessi col contesto culturale e ambientale del proprio territorio.
Questo intervento aveva il compito di liberare e mischiare la tradizione con l'arte della narrazione e facendola operare partendo dai luoghi dove è nata.
La quinta parete del museo è dunque l'Augmented Tradition.
Così come l'Augmented reality aumenta la mappa di un territorio 'fisico', la Augmented Tradition secondo i nostri intendimenti aveva il compito di incrementare le mappe culturali e concettuali liberando la immaginazione attraverso l'arte, il racconto, le nuove tecnologie multimediali, il cinema, la musica, ma sempre nel rispetto delle fonti storiche.
Il primo passo è stato dunque quello di coinvolgere una primaria azienda di produzione di grafica multimediale e cinema di animazione e di un team per le riprese e il montaggio dei materiali dell’Augmented Tradition la Zena film e l’Ultima Onda.
Era un’idea quella di realizzare un percorso museale dedicato specificatamente ai bambini, un’idea che ha trovato la sua concretizzazione grazia alla disponibilità del museo delle maschere di Mamoiada e il museo Muda di Las Plassas ma soprattutto grazie al bando Culture Lab che la ha finanziata.
In due anni il progetto è cresciuto e si è sviluppato grazie alla serietà dei professionisti che lo hanno affiancato rendendolo davvero stimolante. In particolare, è stata data molta importanza agli strumenti mediatici che i bambini conoscono più che bene e apprezzano, e attraverso questi strumenti si è data voce ad una narrazione che racconta del territorio che accoglie i musei coinvolti, ma anche ai contenuti che questi musei contengono.
La prima fase del progetto ha visto la nostra struttura impegnata nella progettazione dei prodotti digitali,
con l'ingaggio della disegnatrice dei corti Giulia Tolino, degli animatori Michela Anedda e Massimiliano Pinna https://www.attiliogatto.it/notte-di-carnevale/ e l'affidamento ad una struttura professionale della produzione esecutiva dei corti animati, la Zena film.
Gli argomenti scelti sono stati due, la figura misteriosa del Mamuttone e il mondo dei giudicati con particolare riguardo alle storie delle giudicesse.
La regia e la sceneggiatura delle storie è stata affidata a Gianluca Medas il quale assieme al suo staff ha realizzato un prodotto davvero innovativo che verrà presentato nel febbraio del 2020
AUGUMENTED TRADITION
La matrice principale dell'Augmented Tradition che ha dato spunto alla progettazione di Quinta parete, è stata una parte consistente della narrazione.
L'altro progetto importante e molto vicino al mondo dei giovani era la realizzazione di una app, compito affidato alla società Inoke che ha il compito di mostrare contenuti video, dalla durata di massimo 3 minuti, che raccontano o del mondo misterioso del mamuttone e Issohadores oppure della storia dei giudicati.
La produzione esecutiva di questo materiale è stata affidata alla società Ultima Onda il tutto coordinato dal direttore Artistico del progetto.
Quasi 40 clip di un minuto, un minuto e mezzo, fino a quattro minuti l'una, a seconda dell'argomento trattato, messe assieme per narrare ai bambini collegati con l'app, attraverso il proprio cellulare o un tablet, in italiano, i misteri della maschera del mamuttone o i segreti dei giudicati sardi.
LA TECNICA DELLA NARRAZIONE
La tecnica della narrazione è stata la spina dorsale del progetto.
Il primo step è avvenuto in due importanti momenti che hanno preparato l'opinione pubblica e il pubblico a comprendere lo stato d'avanzamento del progetto, uno del maggio 2018 a Las Plassas, ed un altro nel giugno 2018 a Mamoiada.
http://www.kalariseventi.com/mamumask- mamoiada-15-16-17-giugno-2018/
Un piccolo trailer del corto dedicato al Mamuttone è stato proposto al pubblico nel mese di giugno del 2019 sempre all'interno del Mumumask assieme ad alcune tavole disegnate del corto. https://www.mamumask.org/
PRESENTAZIONE
La presentazione dei lavori è stata fatta a Mamoiada il 27 di febbraio alla presenza di alcuni giornalisti e operatori e il giorno dopo è stata ripetuta il 28 di febbraio per le scuole, la mattina e il pomeriggio I lavori sono stati aperti con la presentazione del progetto e la spiegazione di tutto il piano marketing (strumento programmatico e strategico che rimarrà a disposizione dei musei anche per il futuro).
Poi è arrivato il momento del primo video dedicato alla figura del Mamuttone presentato finalmente integralmente all’interno del museo delle maschere subito dopo è stato il momento dello spettacolo dei burattini collegato al video seguito poi dalla presentazione della App “Quinta Parete”.
Nella sala d’attesa del museo è stata appesa una serie di disegni messi su delle tavole disegnate come presentazione del backstage dei lavori svolti dalla disegnatrice, a completare l’allestimento dello spazio di animazione con i vestiti, le maschere i campanacci che i bambini potevano toccare indossare usare.
Anche per Las Plassas e per il museo Muda è stato realizzato un corto animato costruito in modo tale da poter avere un seguito nello spettacolo di burattini proposto dalla Compagnia del Cocomero di Raul Bernardelli, produzione originale collegata al video da vedere subito dopo il cortometraggio.
Questa attività, è stata completata dalle clip richiamate dalla App “Quinta Parete”, dedicate ai personaggi femminili del tempo dei giudicati e dal reparto animazione all’interno del quale numerose pettorine, cuffie, telai, giochi medioevali, spade, scudi, pugnali (senza alcuna punta e di legno) a disposizione dei piccoli utenti del museo. Anche qui nella sala dei saluti una mostra di disegni del backstage dei disegni di Lianora Arbaree.
A seguire i bambini hanno approfondito i contenuti del museo utilizzando una app che proponeva loro una ventina di schede che ha permesso di comprendere cosa si cela dietro una maschera di Mamuttone.
L’inaugurazione del museo sarebbe dovuta avvenire il 29 di febbraio ma, a seguito dei primi allarmi dovuti alla pandemia da Covid-19, l’Amministrazione comunale di Las Plassas ha emanato una ordinanza che ha impedito la realizzazione di qualsiasi evento pubblico per i timori legati al primo manifestarsi del Corona virus nel nostro Paese.
È mancato quindi il momento di “lancio” del progetto che si prevede di riorganizzare non appena saranno più chiari i criteri di distanziamento per la fruizione di eventi pubblici e, auspicabilmente, quando si potrà presentare al più ampio pubblico possibile.
L’insieme di questi prodotti audiovisivi resterà comunque in uso al museo, garantendo così la prosecuzione delle attività di fruizione migliorata e aumentata dei contenuti esposti.
La App della Augmented Tradition, disponibile per il download sugli store IOS e Android (AppStore e Play Store), e i corti (una parte dei quali veicolata tramite i social media You Tube, Vimeo, Facebook, etc.) e tutto il materiale prodotto sono stati messi a disposizione del pubblico dal mese di marzo del 2020.
I video, come da progetto, sono stati inviati ad alcuni concorsi e segnalati dalla stampa nazionale, e regionale.
https://www.cinematografo.it/news/lultimo-mamuthone-in-regalo/
http://www.cinecittalucemagazine.it/2020/04/03/lultimo-mamuthone-il-cortometraggio-di-gianluca- medas/
https://www.unionesarda.it/articolo/spettacoli/2020/04/17/l-ultimo-mamuthone-passato-e-futuro- nel-corto-di-gianluca-medas-7-1009581.html
Tali opportunità di diffusione e disseminazione dell’idea, oltre a produrre un sensibile miglioramento dei servizi e un seguente ampliamento dei beneficiari fruitori degli stessi, rappresentano un’occasione concreta di applicare tale pratica anche in altri siti culturali regionali.
Tale modalità di narrazione dei contenuti culturali si è rivelata ancor più efficace di quanto non si pensava in fase progettuale al punto che altri operatori culturali e gestori di siti della cultura regionale hanno manifestato il loro interesse per implementare, all’interno dei loro complessi, questa tipologia di realtà aumentata.
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